Venerdì 14 luglio pomeriggio a Parma, nell’ambito delle Giornate dell’Acqua, organizzate dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e GLOBE Italia – Associazione nazionale per il Clima, le tre Riserve della Biosfera MAB UNESCO che ricadono sul territorio della Regione Emilia-Romagna, si confrontano sul proprio ruolo per monitorare gli effetti dei disequilibri che si sono creati e si stanno manifestando a causa della crisi climatica, in particolare sugli habitat fluviali e vallivi e alle soluzioni di adattamento in risposta alle condizioni avverse a cui è sottoposto il territorio, dai momenti prolungati di siccità alle alluvioni che hanno colpito recentemente l’Emilia-Romagna.
L’acqua è una risorsa fondamentale per la vita sulla terra, ma la sua gestione è determinate per garantire l’equilibrio tra le esigenze dell’uomo e quelle della biodiversità naturale. La ricerca di tale equilibrio è la sfida del programma Man and Biosphere (MAB) dell’UNESCO ed i territori in cui tale sfida si affronta, mediante la sperimentazione di modelli e soluzioni innovative e sostenibili, sono chiamati Riserve della Biosfera.
In Emilia-Romagna insistono tre Riserve della Biosfera: quella dell’Appennino tosco-emiliano, quella del Po Grande e quella del Delta del Po. Si tratta di tre Riserve della Biosfera, tutte condivise con altre Regioni (Toscana, Liguria, Veneto, Lombardia), ma che l’Emilia-Romagna sente profondamente “proprie”, non solo perché ne riguardano 85 Comuni e si sviluppano in territori tra i più suggestivi, ricchi di storia, produzioni tipiche ed eccellenze ambientali, ma anche perché ben ne rappresentano i principali ecosistemi naturali: montagne e colline, il grande fiume e la pianura alluvionale, le aree umide e la costa.
I recenti avvenimenti hanno dimostrato che la disponibilità della risorsa idrica, anche in Emilia-Romagna, è soggetta agli effetti dei cambiamenti climatici, imprevedibili e repentini, e con conseguenze drammatiche, dalle inondazioni in Romagna, alle frane della zona appenninica.
In questo contesto si inserisce il ruolo delle Riserve della Biosfera quali luoghi dove sperimentare nuovi processi di equilibrio e adattamento tra Uomo e Biosfera, dei laboratori dove promuovere non solo azioni di monitoraggio che fotografino come il territorio sta cambiando, ma soprattutto azioni di ricerca e sperimentazione per comprendere come supportare le comunità locali che debbano ad adattarsi a questa nuova realtà climatica, in una logica di transizione ecologica trasversale che ricade non solo sulle attività produttive, ma sulla società nel suo complesso.
In questa propositiva quindi le Riserve della Biosfera risultano lo strumento ideale per stimolare questo processo, perché attraverso il processo di coinvolgimento e apertura verso le diverse categorie di stakeholders presenti sui rispettivi territori, possono svolgere al meglio il loro compito di educazione e crescita culturale che gli viene demandato dall’UNESCO.
La siccità che ha riguardato il fiume Po solo pochi mesi fa, quindi le alluvioni in Romagna hanno anche dimostrato che è importante sviluppare cooperazione ed interconnessione anche tra territori apparentemente lontani e distinti come Appennino, Fiume Po e Delta del Po. Compito di coordinamento che la Regione Emilia-Romagna si è assunta nel pieno rispetto dell’autonomia delle singole Riserve della Biosfera e delle loro strutture di governance, per favorire il dialogo, la nascita di iniziative e progetto congiunti che tramite i canali delle Riserve della Biosfera e della Regione possono raggiungere un numero più ampio di persone.
“Le Riserve dalla Biosfera – dichiara Barbara Lori, Assessore della Regione Emilia-Romagna che ha tra le sue deleghe proprio il programma MAB UNESCO e che interverrà il 14 luglio concludendone i lavori – in tutti gli ambiti connessi allo sviluppo sostenibile, compreso quello dell’acqua che caratterizza questa iniziativa, sono sia luoghi che interlocutori qualificati e prioritari per queste attività di ricerca perché perseguono in modo naturale e diretto i mandati che l’UNESCO da loro di educazione, scienza e cultura che va a coinvolgere non solo stakeholder tecnici e diretti interessati, ma la comunità locale nella sua interezza”.
L’iniziativa del 14 luglio (ore 15.00 sala “Auditorium” della Casa della Musica, Piazzale San Francesco 1 Parma) prevede un pomeriggio ricco di contenuti moderato dal giornalista Federico di Bisceglie e che, oltre agli interventi delle tre Riserve della Biosfera e dell’Assessore Lori, prevedrà diversi qualificati interventi tra cui quelli di Pier Luigi Petrillo (Presidente del Comitato Tecnico Nazionale MAB UNESCO), e Oliviero Montanaro (Direttore generale patrimonio naturalistico e Mare del Ministero dell’Ambiente).